Gli anni che non tramontano mai
Chi si ricorda gli anni ’90? La tecnologia di oggi ancora emergente, la musica grunge, le top models, la festa che non sembrava finire mai.
Chi avrebbe pensato che l’estetica anni ’90 sarebbe diventata più attuale che mai? Oggi tendiamo a etichettare alcuni stili come appartenenti ad una determinata decade, non solo per capirli, ma anche per racchiudere e spiegare una determinata mentalità, energia e vibrazione.
Oltretutto, i 2000 sono gli anni in cui i cambiamenti sono talmente rapidi e concentrati che è più difficile associarli a momenti e decenni specifici. Per questo cerchiamo di rivivere una decade molto vicina alla nostra in senso di anni: gli anni ’90. Soprattutto le generazioni più giovani di millenials e di Gen Z idealizzano questi anni, in cui la tecnologia ancora non dominava le nostre vite.
L’immaginario collettivo, tra musica pop, esibizioni ancora considerate scandalose, moda, film e programmi tv è oggi una forte sorgente di ispirazione. Quello che infatti intriga di più sono poster, zine, magazines e pubblicità. La grafica è sempre interprete del feeling di un’epoca, una riflessione della cultura in cui viviamo, ed è per questo motivo che negli ultimi anni sta risorgendo più che mai, specchio della nostalgia di quegli anni.
Uno dei cambiamenti più epocali è stato l’avvento di Internet e la nascita dei primi siti web. La font era da sempre il Times New Roman, tutto era diviso rigorosamente in tabelle limitanti e sfondi ultra colorati. Tutte queste caratteristiche definiscono quello che viene chiamato Brutalism Web Design. Design aspro, onesto e schietto. Il sito non era costruito per facilitare l’utente, l’HTML era basilare e imperfetto.
Questi sono gli anni della Rave Culture e dell’estetica della acid house. Gli eventi erano segreti, illegali e organizzati all’interno di club, sotterranei e foreste. Per spargere la voce si utilizzavano flyer e inviti, sviluppando uno stile spensierato e disinteressato. Caratteri cubitali e in bold, colori forti e contrastanti, sfondi tendenti al nero, immagini che ritraevano concetti surrealisti e di fantascienza.
Oggi molti graphic designer prendono in prestito questa estetica, creando la cosiddetta sensory art, basata su un mondo più spirituale e surreale, con sfondi neutri e sprazzi di colori dai toni forti e audaci.
Persino gli oggetti tecnologici subiscono quest’ondata malinconica, tanto che ancora alcuni device ormai obsoleti sono tornati di moda come: walkman, audiocassette, vinili e giradischi.
Purtroppo i VHS videocassette non hanno subito la stessa sorte, ma decisamente la grafica del loro packaging viene spesso usata come ispirazione.
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